I programmi delle chiese sono orientati a fare emergere ministeri locali valorizzando doti e talenti personali e puntando alla formazione di “quadri” o “intellettuali organici” (qualche volta persino sorvolando sui doni spirituali e la loro tenuta nel tempo). I membri sono quindi risorse per il lavoro della chiesa.
Il “genio” della Riforma protestante fu invece proprio quello di trasformare i laici in “preti”. La dottrina del “sacerdozio universale”, infatti, non fu altro che il tentativo di rendere ogni credente un sacerdote, ossia, non un parroco che ha responsabilità pastorali nella chiesa, ma un sacerdote in grado di mettere in relazione una persona con Dio.
Questa funzione viene riscoperta e ripristinata nelle chiese emergenti. I programmi delle chiese valorizzano soprattutto i doni spirituali e puntano alla formazione di missionari. I membri sono perciò risorse per la missione della chiesa.
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