giovedì 26 luglio 2007

In cosa è diversa la Chiesa Emergente?




La chiesa emergente è diversa nel modo di vivere la missione. Le chiese tradizionali, anche quelle più contemporanee nel culto, hanno un approccio all’evangelizzazione del tipo: “vieni da noi”.

La chiesa emergente ha l’approccio opposto: “io vengo da te” (o meglio: “io sono dove sei tu”). La chiesa non è un luogo, ma i credenti, quindi essa è in grado di prendere forme diverse, anche culturalmente diverse da quelle proprie tradizionali.

La chiesa emergente è diversa nel modo di vivere la chiesa. Il Church planting ha creato nuove chiese con uno stile comunitario più contemporaneo, attraendo membri dalle chiese più tradizionali e quindi sostanzialmente sottraendo membri ad altre chiese. Il numero delle vere conversioni per effetto del church planting è pressoché irrilevante. Senza contare l’altissima incidenza di fallimenti, le chiese che non crescono oltre i 50 membri, le depressioni dei pastori in ansia da prestazione, le difficoltà di reperimento di volontari per i numerosissimi programmi della chiesa.

La domanda fondamentale della chiesa emergente è: “qual è l’espressione di chiesa più appropriata per coloro che in chiesa NON ci vanno?” Accogliere l’Evangelo non corrisponde e non implica l’accettare la cultura che l’ha veicolata fin ora. La chiesa emergente usa i credenti e i piccoli gruppi come missionari per rivolgersi ai non credenti o a coloro che hanno rotto ogni rapporto con la chiesa.

La chiesa emergente è diversa nel modo di vivere i piccoli gruppi. L’organizzazione in cellule sembra essere il metodo migliore fin qui escogitato dalle chiese tradizionali per l’evangelizzazione. Esiste una grande varietà di modi di organizzare una cellula, ma la caratteristica comune è la loro forte dipendenza dalla chiesa che le ha espresse.

Nella chiesa emergente si può dire che la chiesa effettiva è la cellula, essa è l’elemento ecclesiologico primario. Nella cellula (che negli USA viene preferibilmente chiamata Cohort) viene offerto il culto, la cura pastorale comunitaria, è l’elemento propulsivo e centrale della missione, si impara a mettere in pratica ciò che si studia della Bibbia. Le cellule spesso hanno anche un incontro comune domenicale tradizionale, ma è chiaro che l’epicentro della vita comunitaria è il piccolo gruppo. La cellula è organizzata sul modello familiare.

La chiesa emergente è diversa nel modo di vivere il culto. Il culto è sempre stato un terreno di battaglia nelle chiese. Oggi più che mai. Alcune chiese ritornano alle forme di culto più tradizionali, ma la maggioranza ha accettato alcuni cambiamenti, soprattutto innologici. Le ragioni addotte sono teologiche o di metodo evangelistico, ma la ragione ultima è che le forme tradizionali di culto non si connettono più con la cultura delle persone a cui si rivolgono. I cambiamenti nel culto in senso più contemporaneo vanno capiti nel senso dell’apertura alle esigenze delle generazioni più giovani. Ma ciò non appare sufficiente.

Il culto della chiesa emergente è soprattutto sperimentale. La ripetitività è esattamente quello che non si trova più nella liturgia. Il culto emergente cerca sopra ogni cosa di essere autentico, contestuale e comunitario. Il linguaggio chiesastico è bandito, tutti gli elementi di spettacolo aboliti, molti degli atteggiamenti ritenuti corretti nelle chiese tradizionali (come il silenzio e persino l’attenzione a cosa sta avvenendo) spesso disattesi. L’atmosfera tende ad essere famigliare e “come in soggiorno”, con ampia presenza dei bambini. Gli elementi liturgici tendono a riprendere il loro spazio rispetto alla predicazione. Il culto emergente è “bi-focale” Parola e liturgia. Il culto emergente è multimediale, multisensoriale e utilizza l'arte.

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