venerdì 20 luglio 2007

Parole chiave

Nel testo di benvenuto appare la missione di AEONnext. In esso si evidenziano alcune parole chiave che qui vorrei brevemente spiegare.

La parola “discepolo” appare nel vocabolario neotestamentario e il suo contenuto non può essere diverso da quanto gli è stato attribuito in due millenni di storia cristiana. Ma qui il suo uso vuole far riferimento ad una sensazione che si prova quando si è parte di una comunità: essere un “membro di chiesa”. Certo, anche questa parola dovrebbe evocare testi biblici dove la chiesa è paragonata ad un corpo e i credenti alle sue membra, ma la verità è che essere membro di chiesa ormai inesorabilmente comunica l’essere membro di un club, di una associazione, l’essere nella lista d’appartenenza a qualcosa. Mentre la parola discepolo evoca la vicinanza a Gesù, implica l’imparare da lui, sottolinea il processo, il divenire qualcosa. Senza voler rinunciare alla consapevolezza di essere membro del corpo di Cristo, vorremmo sottolineare il discepolato del credente.

La seconda è “amicizia generativa”, che è già un concetto più nuovo che vuole indicare il modo con cui vogliamo portare l’Evangelo al prossimo. Vogliamo che l’Evangelo si propaghi attraverso dei veri rapporti di amicizia, continuativi, duraturi, che implicano la relazione personale, la vicinanza, la solidarietà. L’evangelizzazione dei metodi, delle 4 leggi spirituali e del “mordi e fuggi” non è per un cristianesimo profondo. Vogliamo offrire una amicizia che generi, susciti nuovi discepoli e nuovo discepolato.

Anche “regno di Dio” non è certo un termine “nostro”, ma attraverso l’uso di questo concetto vogliamo dire che ciò che ci sta più a cuore non è la crescita della comunità, nemmeno della nostra, ma ci sta a cuore ciò che Dio stesso dice di avere più a cuore: il suo Regno. Il Regno di Dio è un concetto molto semplice anche per noi moderni nati sotto regimi democratici parlamentari e significa che nel mondo c’è un popolo che riconosce Dio come proprio Signore e Sovrano; a lui crede, a lui ubbidisce. Noi vogliamo essere questo popolo, noi vogliamo che questo popolo cresca.

Conversazione” non è un termine biblico, né teologico, ma preso dal linguaggio comune (ma vi consigliamo di leggere: Theodor Zeldin, La conversazione, Sellerio). La conversazione è più di un dialogo, coinvolge più voci e non implica il confronto dottrinale o il giudizio morale. Nella conversazione soprattutto ci si ascolta, ci si accoglie. I credenti sono impegnati in una conversazione sia con le varie teologie, sia con la cultura attuale nella quale vivono.

In ultimo la parola “emergente”. Molto è detto nella spiegazione del titolo del blog, ma ci preme sottolineare come la parola abbia a che fare tanto con l’emersione di qualcosa di presente, ma nascosta, quanto con l’emergenza. Siamo certi che molta gente vorrebbe essere cristiana, ma semplicemente non può, tenuta lontano da una chiesa che segue logiche teologicamente fondate, ma del tutto “interne” inaccettate perché non comprese. Questa chiesa "nascosta" esiste e sta emergendo. Emergente significa anche che a molti cristiani sono nate le "branchie" (Alessandro Baricco, i Barbari, Fandango libri). Questi credenti non saranno mai più culturalmente come quelli che li hanno preceduti.

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