venerdì 27 luglio 2007

Un variegato fenomeno post-moderno

I cristiani emergenti credono che la chiesa abbia bisogno di cambiare ed essi hanno cominciato a vivere come se il cambiamento ci fosse già stato” (Scot McKnight). In questo i cristiani emergenti tendono ad essere profetici al meglio, provocatori al peggio, retorici e spesso esagerati. Affermato subito il "peccato originale" possiamo proseguire dicendo che la chiesa emergente sta apportando elementi vitali per il benessere di tutta la chiesa.

Come abbiamo avuto modo già di dire, il concetto di “chiesa emergente” vuole descrivere il rimodellamento di “come essere chiesa” in atto nella cultura post-moderna. Ciò avviene a partire dal variegato universo cristiano, specialmente evangelico, e il risultato è altrettanto variegato. Nella chiesa emergente vi sono post-evangelicali, post-liberali, post-riformati. L’elemento comune è quello di essere post-moderni.

La questione della cultura gioca un ruolo di primo piano.

Vivere come cristiani in un contesto post-moderno significa diverse cose a persone diverse. Alcuni vogliono evangelizzare ai post-moderni, altri con i post-moderni e altri ancora come post-moderni.

I primi vedono la cultura post-moderna intrisa di relativismo morale e incapace di comprendere alcunché della realtà del mondo. Le persone che vivono in questa cultura ne vanno salvate.

I secondi vogliono vivere con i post-moderni, lavorare, discutere con loro. Questi accettano la cultura post-moderna come un dato di fatto nel quale esprimere la missione cristiana.

La maggior parte dei cristiani e delle chiese emergenti ricade in queste due categorie. Questi non negano la verità, non negano Gesù come la Verità, non negano la Bibbia come verità.

I terzi suscitano tutte le preoccupazioni. Alcuni hanno deciso di svolgere il loro ministero e la loro missione cristiana come post-moderni. Accettandone i termini. Cioè: la verità assoluta non è conoscibile o, almeno, la verità non è conoscibile in modo assoluto. Essi affermano che la verità è condizionata dal contesto. Ogni affermazione dottrinale rischia di costruire una “immagine” di Dio e il nostro attaccamento ai sistemi dottrinali rischia di farci ricadere nell’idolatria del culto delle immagini.

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