sabato 28 luglio 2007

Prassi

La caratteristica principale osservabile della Chiesa Emergente è il suo orientamento ad un cristianesimo pratico. Il motivo dell’emersione di questa tendenza nel cristianesimo occidentale è il bisogno di una fede vissuta.

Nella sua essenza la chiesa emergente è quindi una ecclesiologia, un modo di intendere la chiesa.

Tre aree della vita della chiesa emergente caratterizzano il modo di vivere la fede:

Il culto. Ciò che salta maggiormente agli occhi ad un livello più superficiale è la creatività, la sperimentazione, l’esperienzialità, la sensorialità, la partecipazione, il movimento.
La chiesa emergente da un lato recupera tutti quegli elementi del sacro e del rituale che le chiese evangeliche avevano abbandonato a favore del razionalismo; dall’altro ingloba tutti gli elementi tecnologici forniti dalla modernità.

Il credente emergente riflette molto teologicamente, esteticamente e antropologicamente su ciò che si fa quando la comunità si incontra. E’ il sermone il centro e il culmine del culto cristiano? La risposta è no, ne è solo uno degli elementi. Il pulpito ha così perso la posizione centrale di fronte alle panche e la sua posizione più alta. Non esiste più il palco, l’ambone con le persone autorizzate a stare lì e il resto della comunità nelle panche, tutto è fuori centro. L’uso dell’incenso può aiutare la preghiera, una illuminazione variabile può sottolineare gli atteggiamenti richiesti ad ogni fase del culto, l’arte può creare un ambiente che ricorda il sacro, il linguaggio del corpo può aiutare ad esprimere i propri stati d’animo e i gesti liturgici possono permettere un incontro più vivido con l’Incarnato.

L’ortoprassi. Il vivere correttamente è certamente l’aspetto centrale della vita del credente emergente e della comunità. Come una persona vive è più importante di ciò che crede. Molti aggiungono anche l’importanza dell’ortodossia, ma tutti contestano il fatto che dall’ortodossia possa scaturire l’ortoprassi; l’esperienza personale delle chiese dimostra loro il contrario.

Beninteso: nessuno afferma che la relazione con Dio dipenda da come uno vive, né che non faccia alcuna differenza quello che si crede su Gesù, ma il fatto è che la teologia evangelica ha eccessivamente concentrato tutto il discorso teologico sulla morte e resurrezione di Gesù, mentre la chiesa emergente tenta di riabilitare la seconda gamba del discorso teologico cristiano: il Gesù storico. Il motto della chiesa emergente è: “praticare la via di Gesù”.

La missione. Raramente un credente tradizionale potrà capire di primo acchito che cosa la chiesa emergente intenda per missione. Vanno tenuti in conto tre principi:

Primo. La missione è partecipare, con Dio, alla sua opera nel mondo. Dio ci ha dato il “ministero della riconciliazione” (2Cor.5:18).

Secondo. La missione è partecipare alla comunità dove avviene l’opera redentiva di Dio. La chiesa è la comunità attraverso la quale Dio opera e nella quale manifesta la credibilità dell’Evangelo.

Terzo. La missione è partecipare alla complessiva opera redentiva di Dio nel mondo. Essa riguarda non solo l’anima, ma tutta la persona umana, il creato e la società (Rom.8:18-27).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

in cosa si differenzia la prassi di queste chiese emergenti con una certa visione "attivistica sociale" del cristianesimo che è ben presente nel protestantesimo, anche italiano?

Grazie!

Italo Benedetti ha detto...

Caro Carlo, grazie per i tuoi commenti. Alla prima domanda, come ti sei accorto, ho risposto scrivendo questo post sulla prassi. Vedo che il tuo interesse risiede piuttosto nella fenomenologia della chiesa emergente.
Inizio rispondendoti che non ogni attivismo cristiano, nella storia del cristianesimo, ha avuto le medesime ragioni di fondo.
Io direi che le differenze sono due, ma fondamentali.
1. L'interesse sociale della chiesa emergente non è ideologico, ma missionario.
2. La chiesa emergenta fonda teologicamente il suo impegno sociale sulla prassi di Gesù.
3. L'attivismo sociale nella chiesa emergente, è legato al piccolo gruppo, alla cellula o "coorte". Nel protestantesimo italiano la chiesa locale tende a delegare questo aspetto della testimonianza alle istituzioni diaconali (la cosiddetta diaconia pesante).
4. La chiesa emergente sottolinea la necessità di una comunità che renda visibile la credibilità dell'Evangelo che predica in una visione olistica che coinvolge la moralità personale.