lunedì 9 novembre 2009

Caratteristiche ecclesiologiche emergenti (parte II)

La conoscenza e la riflessione teologica è maggiormente distribuita. Come nel cloud computing, la conoscenza non viene “salvata” centralmente sull’hard disk, ma on line, ed è disponibile a quanti vogliono accedervi. Questo significa che sta cambiando radicalmente il modo di relazionarsi alla “verità”. La conoscenza e l’esistenza teologica non risiedono esclusivamente nel mondo accademico, l’unico ad averne la chiave di accesso; ma la riflessione teologica diventa una esperienza condivisa (come avviene con Wikipedia). La chiesa è open source, chi è in grado di dare soluzioni praticabili e condivise ai problemi teologici che si affacciano riceve il riconoscimento dell’autorevolezza (come avviene con Google). Questa “conoscenza corporata” può avvenire solo se tutti sono connessi.

La guida delle comunità è dei “visionari”. Nelle chiese emergenti l’ambiente determina le decisioni. In questa situazione il ruolo della leadership è quella di aiutare la comunità a cambiare la percezione di una situazione. I leader non “annunciano” il cambiamento, ma provvedono le risorse per il cambiamento, in modo che questo dalla base arrivi al vertice. La leadership traccia linee, facilita la comunicazione con l’esterno, connette le persone, collega programmi e attività, e riceve il feedback per un nuovo circolo ermeneutico.

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