giovedì 22 gennaio 2009

Marco 1:15 - Una vita di qualità eterna

Il motivo della fede cristiana e di tutto ciò che comporta sta nella predicazione di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Il regno di Dio è vicino, ecco a che serve la fede cristiana.

Il Regno di Dio è un concetto “escatologico”. Escatologico significa semplicemente che riguarda il piano eterno di Dio e non solamente il piano storico umano. Il piano umano è all’interno del piano di Dio, il piano storico è dentro il piano eterno. Quello che succede “in cielo” ha un riflesso “sulla terra” e di conseguenza tutto quello che accade nel mondo non è altro che un effetto di ciò che accade in cielo.
C’è una storia di Dio che precede la storia umana e molti versetti ci fanno capire che Dio è all’opera da prima della storia umana e che il compimento della sua opera avverrà dopo la storia umana. Quindi c’è una storia di Dio che è più ampia di quella umana che vediamo qui.

Nella Bibbia c’è un grande movimento che parte da Dio, coinvolge la storia degli uomini e delle donne e ritorna a Dio. Un po’ come nel profeta Isaia dove la Parola di Dio viene mandata nel mondo e non ritorna a Dio prima che non abbia compiuto il proposito per il quale era stata mandata. O come nel prologo di Giovanni dove Cristo, il Verbo di Dio, procede dal Padre, viene nel mondo incarnandosi nel Figlio e torna al Padre. Questo movimento trova il suo compimento in Cristo. Cristo è all’origine del piano di Dio («prima della creazione del mondo Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo»), Cristo è al centro del piano di Dio («perché Cristo è morto per noi») e Cristo è al compimento del piano di Dio («Dio... riunisce tutte le cose... sotto un unico capo, Cristo»).

Ciò che si vuole sottolineare qui è che il piano di Dio non può essere messo in crisi, non corre alcun pericolo di essere contrastato, sovrastato o vinto. La salvezza non dipende dalle circostanze contingenti, storiche o temporali, ma dallo stabile amore di Dio. Tutto è già nelle mani di Dio. Non c’è nessuna catastrofe naturale, non c’è nessun fallimento della storia, non c’è nessuna infedeltà umana che potranno mai mettere in crisi la volontà salvifica di Dio. Questo è il fondamento della certezza della nostra fede.

Con questa premessa escatologica, la questione del regno di Dio è più chiara, perché reinserita nel suo contesto. Quindi, che cos’è il regno di Dio?
Potremmo dire che il Regno è l’effettivo raggio d’azione della volontà di Dio, l’ambito nel quale ciò che egli vuole viene effettivamente fatto. Esso quindi non è tanto un luogo (come la Gran Bretagna è il Regno Unito), piuttosto è l’estensione del potere effettivo del re (come gli Inglesi sono sudditi di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra), nel senso che sono tenuti ad osservare le leggi di quel regno. Il Regno di Dio è la sfera di influenza di Dio nel mondo, è il popolo di coloro che egli si è acquistati, di quelli che lo riconoscono come loro Signore e che fanno la sua volontà. Quindi, sono parte del Regno di Dio tutti quelli che seguono la sua legge, che vivono secondo la sua volontà. In questo senso, il Regno è già presente nel mondo e lo si può raggiungere. Il senso della predicazione del Regno sta proprio qui: il regno di Dio è vicino, cioè c’è una nuova accessibilità a questo regno attraverso Gesù Cristo.
Il regno di Dio non è qualcosa di essenzialmente sociale o politico, anzi, proprio l’ambito sociale e politico, insieme all’ambito del cuore dell’uomo, sono gli unici luoghi della creazione dove al Regno e alla volontà di Dio è permesso di essere assenti. L’ambito sociale e politico sono proprio quel “in terra” dove chiediamo che la sua volontà sia fatta, che nel Padre nostro è contrapposto a “in cielo” dove la sua volontà è semplicemente fatta da sempre. Allo stesso modo, al contrario di quello che si può intendere ad una lettura superficiale del NT, il Regno non è qualcosa che è fondamentalmente e primariamente nel cuore dell’uomo, come se fosse qualcosa di puramente interiore che non riguarda la creazione e la storia umana; il regno di Dio deve prendere controllo dei cuori umani e dell’ambito sociale e politico.

L’affermazione contenuta nell’annuncio del Regno da parte di Gesù è: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Ciò significa che la nostra vita acquista già ora una qualità eterna. Il regno di Dio e la qualità della vita che comporta è ora accessibile grazie a Gesù Cristo che ha posto questo seme inestirpabile nel mondo. Dio ci concede ora una caparra del suo Regno. Questo significa che “il Regno è vicino”.

Quindi, cari fratelli e sorelle, all’interno del regno di Dio così inteso, cioè nell’ambito dove la signoria di Dio è riconosciuta e rispettata e la sua volontà conosciuta e fatta, è disponibile un tipo di vita che ha già la qualità della vita eterna.
L’ubbidienza è così la dimostrazione della nostra scelta di campo. L’ubbidienza non va considerata solamente dal punto di vista dei nostri sforzi e delle nostre rinunce, ma anche dal punto di vista del Regno. Ciò in due sensi:
Nel senso che l’ubbidienza è il nostro vivere già secondo le regole del regno di Dio, e quindi è una anticipazione della vita eterna
Nel senso che nel regno, le nostre opere diventano parte della storia eterna di Dio, del piano di salvezza di Dio. Noi siamo parte della “cospirazione divina”.
In una frase: noi siamo i portatori del Regno vicino di Dio.

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